Call for papers per un volume collettivo su:

 

Giorgio Bassani narratore e poeta.

Una storia della ricezione della sua opera, un bilancio della critica.

 

 

Nel primo centenario della nascita, Bassani è ampiamente riconosciuto come uno dei maggiori scrittori italiani della seconda metà del Novecento. Come prova tangibile di questo riconoscimento si possono addurre, più che i manuali scolastici, la quantità e la qualità dei contributi critici degli ultimi anni. La pubblicazione di testi inediti o di difficile accesso, scandagli filologici che di sicuro si moltiplicheranno in futuro, studi specifici sulla poetica dello scrittore, sulle sue fonti letterarie, europee e americane, sul suo rapporto con le arti, il cinema, la fotografia, accanto a numerosi volumi, individuali o collettivi, dedicati al suo impegno civile e politico, alle sue attività di docente, traduttore, editore e scenografo, permettono ormai una migliore comprensione della sua opera.

 

Nel settantacinquesimo anniversario delle primissime recensioni a Una città di pianura, diventa però anche possibile, e forse necessario, uno studio sistematico della ricezione di Bassani – studio che per ora nessuno ha tentato. Sarebbe un errore dare come obiettivo a un tale studio la pedante registrazione di tutti i fraintendimenti intorno all’opera di Bassani, fino al recente emergere di un approccio più imparziale e oggettivo. La lettura di molti studi anche lontani ci potrà anzi rivelare come certe linee di forza siano state colte sin dall’inizio, ma spesso giudicate in modo diverso da come possiamo valutarle oggi. Ciò che ormai ci appare come la cifra stilistica inimitabile di un grande scrittore ha potuto infastidire studiosi anche acuti, irritati da quella che sembrava loro una cerebralità o un provincialismo eccessivi, una forma di moralismo generico e astioso, oppure una visione troppo pessimistica della condizione umana, della società ferrarese e dell’ebraismo italiano.

 

Indirettamente una storia della critica bassaniana sarà dunque anche una storia della cultura italiana degli ultimi settant’anni, delle sue principali correnti e scelte ideologiche, dei suoi modelli e strumenti teorici, da confrontare e da contrapporre a quelli che negli stessi anni contraddistinguono la ricezione di Bassani in altri paesi. Nello stesso tempo sarà anche un’occasione per fare il punto da un lato sulle acquisizioni più sicure della critica bassaniana, e dall’altro sui nodi critici intorno ai quali il dibattito è ancora vivo, e letture divergenti continuano a contrapporsi. La distanza temporale permette una maggiore obiettività, ma rischia anche di imbalsamare un’opera. Non c’è nessun motivo (ma pensiamo che non ci sia neanche il rischio) di trasformare Bassani in un autore consensuale, su cui tutti potrebbero trovarsi d’accordo, come sembra a volte che tutti siano d’accordo su Primo Levi, a scapito di una vera comprensione della sua testimonianza e del suo pensiero. Ma nello stesso tempo è anche nostra impressione che l’originalità di certe ricerche bassaniane, di certi suoi scavi che oggi diremmo sociologici o semiologici, non sia stata ancora assimilata in modo del tutto soddisfacente. Il romanzo di Ferrara, in particolare, è stato esaminato da un punto di vista stilistico, filologico e narratologico, è stato esplorato in un’ottica psicoanalitica e esistenziale, come una forma di confessione o autobiografia, è stato studiato come una macchina allegorica, come un sistema simbolico, o come una riflessione sul fascismo, sulla borghesia italiana, sulla condizione ebraica nel Novecento. Ma Il romanzo di Ferrara, come altre grandi imprese narrative dell’Ottocento e del Novecento, è anche un laboratorio, un esperimento etnologico o antropologico, attraverso il quale sono esplorati i comportamenti di gruppi e individui in un preciso contesto sociale e storico.

 

Da queste considerazioni nasce il presente call for papers, che vorrebbe proporre una mappa il più possibile sistematica della ricezione dell’opera di Bassani dal 1940 ad oggi, senza escludere contributi originali, dibattiti o prese di posizione teoriche, ma a condizione che siano fondate su una solida ricognizione dei contributi e degli studi già esistenti sulle stesse questioni. Invitiamo quindi gli studiosi che desiderano portare un contributo al nostro volume a scriverci rapidamente per proporci l’argomento su cui vorrebbero lavorare. Incontri seminariali accompagnati da un dialogo costruttivo fra gli autori, i coordinatori e il comitato scientifico permetteranno di colmare le eventuali lacune, di ridefinire con più precisione, se necessario, l’orientamento dei diversi contributi, e di assicurare all’insieme il massimo di coerenza e esaustività.

 

A titolo puramente indicativo, per un primissimo orientamento, proponiamo tuttavia le seguenti possibili linee di lavoro: (1) la ricezione dell’opera narrativa di Bassani nei quotidiani; (2) il dibattito intorno al Giardino dei Finzi Contini; (3) la ricezione della poesia di Bassani; (4) le letture politiche e ideologiche di Bassani: storicismo post-crociano, marxismo, Pasolini, neo-avanguardie, critica d’ispirazione cattolica; (5) lingua, stile, variantistica, filologia bassaniana; (6) la ricezione di Bassani fuori dall’Italia; (7) gli studi sulle tecniche narrative di Bassani, sulla sua intertestualità e sulla sua poetica; (8) gli studi su Bassani e le arti, il cinema, la fotografia e l’editoria; (9) la ricezione di Bassani in quanto storico del fascismo, della società italiana e dell’ebraismo italiano.

 

Gli studiosi interessati a questo progetto sono pregati di inviare le loro proposte ai coordinatori entro il 30 aprile 2016. Essi uniranno agli abstracts una nota biobibliografica che includerà la lista delle loro pubblicazioni su Bassani o su autori della stessa area cronologica o tematica.

 

 

Barbara Aiosa (aiosabarbara@gmail.com)

Francesco Bonelli (francesco.bonelli@u-grenoble3.fr)

Giulia Cacciatore (giulia.cacciatore@u-grenoble3.fr; giuliacacciatore83@gmail.com)

Alessandro Martini (alessadro.martini@univ-lyon3.fr)

Enzo Neppi (enzo.neppi@u-grenoble3.fr)

 

La raccolta di articoli sarà pubblicata come numero monografico della rivista Cahiers d’études italiennes, Novecento e… dintorni (http://cei.revues.org/)

 

Questo progetto è patrocinato dalla Fondazione Giorgio Bassani e dal Comitato Nazionale per il centenario della nascita di Giorgio Bassani